Per questo mese di dicembre è uscita una mia ricetta sul numero di Torino Magazine. Una rivista con le foto belle e lucide e grandi che parla sostanzialmente di Torino e dei torinesi. Era già uscito qualche anno fa un mio speciale su Libera Terra e sui loro prodotti di cui ne vado stra orgogliosa! Stavolta invece qualcosa di più leggero come una torta, ma sempre qualcosa di buono.
Ho scelto con l’aiuto di un’amica una torta vegana, perchè proprio quelle piene di burro sento che mi appesantiscono troppo. Non so se parlarvi prima della torta o prima dell’amica. Una casa surreale fuori Torino, quando le ho chiesto un’idea alternativa per Natale ci siamo messe a tirare giù un po’ di ingredienti e di ipotesi. Mi piace cucinare con gli altri accomuna e lega. Nella casa di Susy si sale da una scala appoggiata al muro. Cioè si sale anche da una piccola porta, ma sostanzialente l’entrata principale è dalla scala a pioli. Quando approdi nella sua cucina sembra una casa sull’albero o il fantastico mondo di “Alice nel paese delle meraviglie”: come fosse decorata da Gaudì, tutte curve armoniche , soppalchi colorati, e piastrelle a mosaico per tutta la cucina. Ingredienti sani sulle mensole, come quelli che piacciono a me, farine integrali, miso, erbe aromatiche dell’orto seccate all’in giù. Dopo un breve summit si ri-scende in giardino dalla casa sull’albero (da notare che quando il figlio torna da scuola sale e scende da lì) si vanno a raccogliere melograni, bergamotto, mele e si tira fuori la marmellata fatta da lei. Sembra un racconto surreale, ma non lo è. Insieme si inizia ad impastare, pelare, chiacchierare e fotografare.
Ingredienti:
Per Impasto:
2 hg di farina di farro
35gr di cocco grattuggiato
2 cucchiai di zucchero di canna integrale
1/2 bustina di lievito
Olio di semi di girasole biologico due dita di un bicchiere
1 melograno
Ho messo un po’ di prove del set fotografico, eravamo in cinque a fare ipotesi sulla foto più bella. Sembra un articolo buttato lì, e invece ci sono menti, braccia, una domenica pomeriggio e una casa sull’albero. Grazie a Susy, Chris, Max e Ivan dagli occhi blu. Perchè dietro ad una pagina c’è di più.