A Porto Cervo per il foodfestival, un weekend da sogno anche per il palato. 1° parte

Nella cornice indimenticabile della Costa Smeralda in quel lembo di terra lungo venti chilometri compresa nel territorio comunale di Arzachena, in cui leggende e gossip si alternano da anni. A volte viene ricondotto tutto lì anche quando accade nei dintorni della Sardegna. E’ un contenitore dove riversare le informazioni che fanno tendenza. Ma è anche un angolo di paradiso fortunato dove la costa forse è una delle più belle italiane. Quante volte vi capita di andare in giro per il mondo e pensare si però come la Sardegna è dura da trovare. Ho avuto una delle ormai ripetute fortune di questo mestiere di essere invitata al #Portocervofoodfestival.

Il weekend dal 21 al 23 settembre si è tenuta la 5°edizione della rassegna gastronomica gourmet italiana. Tre giorni di un susseguirsi di cene di grandi nomi della cucina italiana, dal due stelle Michelin del Ristorante Pagliaccio di Roma , Anthony Genovese alla maestria di Stefano Cerveni delle Due Colombe in provincia di Brescia. E poi gli stand dei veri protagonisti della rassegna. Coloro che ci allietano con prodotti di alto livello: I produttori sardi e italiani in genere. L’ospitalità è stata poi offerta dagli hotel più esclusivi di Italia ? Il benvenuto è stato dato dall’Hotel Pitrizza dove le camere e le ville arrivano anche a costare 15.000 euro a notte e dove il lusso, non si può definire altrimenti, è un’esperienza a cui si fa troppo facilmente l’abitudine.

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Inutile che vi racconti la grazia e l’eleganza di cotanta struttura alberghiera, se non che rimanevo a bocca aperta ovunque mi voltassi. L’aspetto più sorprendente è l’altissimo livello di servizi. Una bottiglia di bollicine metodo classico Ferrari appena entrata in camera, il servizio di golfcar per qualsiasi esigenza, l’asciugamano da spiaggia. Un’esperienza, una volta nella vita da provare, naturalmente approfittando delle offerte che ci sono anche durante il festival, magari opzionando una camera invece che la villa con piscina privata e acqua riscaldata.

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Un posto da sogno da vivere in due. Romantico e fatto per le coppie. Dai racconti pare che qui vengano celebrati i matrimoni più lussuosi al mondo e non faccio fatica a crederlo. Piscine ovunque che si perdono a vista d’occhio con il confine del  mare. Albe e tramonti appena dietro le colline che sembrano telecomandati per dare la giusta atmosfera.

Non potevo iniziare da un’altra premessa , in fondo è la prima cosa che mi hanno regalato appena arrivata. Con un messaggio chiaro: vogliamo solo farti star  bene. Ci sono riusciti. Mi sono cambiata, doccia con i boccettini dell’acqua di Parma e via verso il mio lavoro di blogger tra gli stand dei produttori. Nell’area Esterna Conf. Center Hotel Cervo, tanti produttori esponevano le loro prelibatezze. Nulla a che fare con le fiere a cui di solito partecipo. Gremite di gente e mangioni sgraziati che si abbuffano sui banchi. Qui finalmente un luogo dove parlare conoscere assaggiare con tutta la calma che si confà a quando si è in vacanza. Forse le fiere dovrebbero essere così, più piccole ed eleganti. Dove ognuno possa esprimere al meglio il proprio lavoro. Ormai temo le grandi fiere sull’utilità e la produttività, a parte un dispendio di risorse eccessivo. Circa 35 gli espositori per la maggior parte sardi, ma non mancavano piemontesi, lombardi e pugliesi. Naturalmente vi racconterò coloro che mi hanno colpito di più che sono stati capaci di catturare la mia attenzione, coloro che per me sono stati i veri protagonisti.

I produttori più interessanti sono stati coloro dal “pecorino vegetale”, Su Grabiolu Alta Digeribilità “senza lattosio” . Un’ azienda attenta all’ambiente, alla provenienza autoctona e a Km0  del latte delle loro pecore, latte crudo che però viene stagionato poi sotto forma di formaggio per 60 giorni per abbattere la carica batterica. Il loro caglio proviene da un fungo per dar vita a questo formaggio per gli intolleranti. Mi sono portata a casa prelibatezze a cui spesso si rinuncia per restare leggeri, qui a parte il peso della valigia posso dar sfogo ai miei desideri pecorini.

Il Pillu (tipico pane sardo, ma non sbaglatevi a dire pane carsau, un’altro impasto) dell’azienda “Antichi gesti”. In Sardegna ci sono tantissime varietà di pane, pare ce ne siano 300 tipologie, c’è addirittura un Museo del Pane in provicnia di Nuoro. Mi sono attaccata A Gilberto Arru, collaboratore del Gambero Rosso dal 1986; capo area Guida dei Ristoranti L’Espresso, giornalista e critico enogastronomico, per sapere tutti i segreti della Sardegna. Un pozzo di saperi della sua terra. Attento conoscitore delle sue tradizioni enogastronomiche. E la scoperta dei produttori è stata correlata di poesia e professionalità.

Su pillu bianco è prodotto con le patate genuine della Barbagia. Su pillu bianco puoi gustarlo da solo o anche accompagnato da prosciutto, salsiccia e formaggi tradizionali. I più golosi possono spalmarci la nutella, ma yaya o nonna Zelinda dell’Azienda (da cui ne derivano le ricette al mirto, agli agrumi, al sesamo, al rosmarino per tutti i tipi di pietanze) amava inumidirlo e cospargerlo di zucchero per una sana e tradizionale merenda.

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Mi sono poi soffermata a conoscere l’olio della terra sarda, di http://www.sangiuliano.it/ , una vera sorpresa di genuinità. Con tutti i loro prodotti, sottoaceti, fagiolini, il pesto le olive. Quesi sapori dove senti addirittura tutta la macchia mediterranea nel palato.

Infine le Bontà del Gennargentu, dove una nonna piccolina con accento molto marcato e un “Eia” come intercalare mi ha esposto tutte le marmellate provenienti dai suoi frutteti, pieni di magia e tradizione. Come le marmellate di mele e pompia. Di cui la tradizione sarda racconta che durante i matrimoni lo sposo debba regalare questo stranissimo agrume  grosso e brutto del nome scientifico Citrus Monstruosa o Pompia per l’appunto come simbolo di fortuna, abbondanza e salute.

Ho assaggiato altre prelibatezze, ma vale veramente la pena spingersi fino in Costa Smeralda in un tiepido weekend di settembre per scoprirne i segreti.  Di seguito tutti i produttori presenti.  Ode a loro, ehia!

2 Comments

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  1. Voglia di partire subito per un’isola che non conosco ma che sicuramente mi conquisterà….sento già odore di pecorino e ritorno ai sapori tradizionali….

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